Gli Stati Uniti hanno bisogno della guerra a tutti i costi e preparano un passaggio di navi da guerra nello stretto di Taiwan

Gli Stati Uniti hanno bisogno della guerra a tutti i costi e preparano un passaggio di navi da guerra nello stretto di Taiwan

Qualsiasi persona non ingenua ha capito benissimo che la visita di Nancy Pelosi a Taiwan doveva causare una guerra, guerra alla quale proprio alla fine la Cina si è sottratta. E’ chiaro però a tutti che gli USA hanno bisogno di una guerra anche con la Cina per poterle riservare il trattamento Russia e costringere l’Europa, e tutti gli stati che la NATO controlla, ad interrompere le relazioni commerciali ed economiche con la Cina che non solo sta vincendo la guerra economica contro l’Occidente di per sé ma oggi, insieme con la Russia, guida una vera rivoluzione politica ed economica che ha come obbiettivo proprio la sostituzione e marginalizzazione dell’Occidente.

La guerra con la Cina è quindi necessaria e la visita della Pelosi doveva avviarla, non tanto con l’abbattimento del suo aereo quanto con l’invasione di Taiwan. Il metodo è lo stesso usato verso la Russia andando a insistere su uno degli elementi strategici della Cina, il più importante, in modo da costringerla ad agire e poi gridare all’invasore. Esattamente come fatto con l’Ucraina. Anche i più ingenui a questo punto avranno notato che il modus operandi è lo stesso ma se fossero davvero distratti, o tanto tanto fedeli, a ricordarcelo è l’ex-generale Doug MacGregor, ex-consulente alla Difesa, in questo video:

” […] Quello che gli americani devono capire è qualcosa che nessuno si è preso la briga di spiegare loro. Durante la II Guerra Mondiale la ‘Taiwan’ era l’inaffondabile portaerei dell’esercito imperiale giapponese. Tutte le maggiori invasioni della Cina sono state lanciate da Taiwan. Pechino non consentirà mai che Taiwan diventi uno stato-base per le forze aeree americane o quelle giapponesi o nessun’altra potenza straniera.

E se penseranno che ci alleeremo con Taiwan, se penseranno che noi interverremo per difendere l’isola in caso di una contesa, allora saremo in guerra con la Cina per le ragioni che ho appena espresso. E non siamo pronti per questo. Siamo troppo dispersi, in modo grottesco, non abbiamo l’infrastruttura logistica e c’è un detto che tutti dovrebbero sempre ricordare: ‘una nave è sciocca se pensa di poter attaccare un forte’.

Dovremo combattere la Cina dal mare e non potremo mai vincere. La Cina può assorbire qualsiasi cosa le spariamo e cinesi saranno felici di rimanere seduti, lasciarci viaggiare per migliaia di miglia per raggiungerli e poi affondarci.

Sembra una cosa da matti. Ma perché l’Amministrazione Biden vorrebbe farlo?

Beh, l’Amministrazione Biden e quelle che le hanno precedute hanno trattato con disprezzo quello che i russi ci hanno detto per 15 anni. Stanno ripetendo lo stesso schema e vediamo quanto abbia funzionato con l’Ucraina. I russi erano maledettamente seri e ora centinaia di migliaia di vite sono andate perdute in una guerra che dovremmo fermare prima possibile. Ora stiamo per provocare i cinesi con qualcosa che è per loro della stessa importanza strategica.”

La guerra con la Cina è quindi inevitabile perché se anche la Cina non la vuole, gli USA non possono farne a meno e la provocheranno nello stesso identico modo usato con l’Ucraina, in modo che le anime belle possano dire che “la Cina ha attaccato per prima e quindi è l’aggressore”. Ed indossare, di nuovo, l’elmetto.

E proprio perché gli USA non possono più fermarsi stanno progettando, solo pochi giorni dopo la provocazione con la Pelosi, di inviare una flottiglia di navi da guerra attraverso lo stretto di Taiwan per provocare ancora di più il governo cinese, fino a quando non otterranno il loro scopo: l’invasione di Taiwan, una limitata guerra e la solita solfa delle sanzioni. Tra qualche giorno navi da guerra USA tenteranno di attraversare di nuovo lo stretto di Taiwan.

Da mesi la NATO provoca il governo cinese con fatti e simboli e l’Occidente sta ormai sdoganando tutti i fascismi del pianeta pur di ottenere il suo scopo. Solo due mesi fa il capo del Comitato Militare della NATO andava in visita dal Ministro della Difesa giapponese e si faceva fotografare davanti alla bandiera imperiale giapponese, il Sol Levante, simbolo del regime nazifascista giapponese della II Guerra Mondiale che ha commesso crimini raccapriccianti in tutta l’Asia e ovviamente specialmente contro i cinesi.

Il Capitalismo non può più separarsi dal nazifascismo: è sempre stato un abbraccio inscindibile che però oggi deve essere rivendicato. In Ucraina come in Giappone.

Leave a Reply

Your email address will not be published.