I curdi riconoscono Assad come presidente mentre bandiere siriane e iraniane compaiono nei loro territori. Domani a Teheran ultimo avviso a Erdogan

I curdi riconoscono Assad come presidente mentre bandiere siriane e iraniane compaiono nei loro territori. Domani a Teheran ultimo avviso a Erdogan

Il comandante dell’SDF curdo Mazlum Abdi ha confermato che le forze di Damasco stanno entrando e posizionandosi nei territori curdi i quali hanno trasferito il coordinamento e la gestione del confine con la Turchia all’esercito siriano. Di più, quando gli è stato chiesto il motivo per cui i siriani stavano dispiegandosi nei territori curdi ha risposto inequivocabilmente:

Le forze di Damasco stanno dispiegandosi nei nostri territori. Queste hanno qualità ed armi pesanti ed è loro dovere difendere il territorio siriano

Mazlum Abdi

Definendo i territori abitati dai curdi come “territorio siriano” Abdi ha confermato implicitamente che i curdi riconoscono Assad come il legittimo presidente della Siria e loro stessi come parte del governo di Damasco, confermando che hanno rinunciato ai propositi di indipendenza ed hanno accettato la proposta fatta sempre da Damasco in favore di una “ampia autonomia” dei territori curdi nell’ambito però di una Siria unita.

Del resto, da settimane l’esercito siriano sta inviando rinforzi lungo il confine con la Turchia che ha avuto l’ok della NATO per la sua “operazione speciale” volta a creare una presunta area cuscinetto di circa 30km tra Turchia e Siria. Queste le intenzioni di Erdogan, che però sta incontrando problemi imprevisti con il riavvicinamento dei curdi verso Damasco, curdi che hanno capito che gli Stati Uniti li avevano venduti un’altra volta.

Sono settimane che bandiere siriane stanno comparendo un po’ in tutti i territori curdi come avvertimento per la Turchia che qualsiasi invasione troverà non la risposta di curdi male armati ma dell’esercito regolare siriano.

Le milizie curde innalzano ritratti di Assad e bandiere siriane a Tal Rifaat
Le bandiere siriane e i ritratti di Assad affiancano le bandiere dell’YPG

In questo video ancora Tal Rifaat. Sono ben visibili le bandiere siriane ed i ritratti di Assad in città

Sempre Tal Rifaat, a nord di Aleppo

Accanto ai siriani vengono dispiegati anche i russi. Centinaia di loro sono entrati da poche settimane ad Al Qamishli, dove si trova anche un aeroporto militare, pronti per l’eventuale guerra contro i turchi. La Russia non ha fatto mistero né ai turchi né agli israeliani che aiuterà curdi e siriani in caso di attacco di Ankara ma le novità più recenti riguardano da un lato la comparsa di bandiere iraniane nelle aree curde come si vede bene in questo filmato

Le bandiere iraniane sventolano nelle aree di Afrin e Tal Rifaat e segnalano ai turchi che anche gli iraniani prenderanno parte allo scontro se Ankara andrà avanti.

Accanto agli iraniani sono comparse foto delle brigate Al Quds della Jihad Islamica Palestinese pronta nei pressi di Aleppo

Accanto alla Jihad Islamica palestinese si prepara anche Hezbollah che qualche giorno fa ha diffuso immagini scattate da un loro drone della base USA di Al Tanf, quella da cui gli USA controllano i pozzi di petrolio siriani. Uno smacco per gli americani che non hanno nemmeno rilevato il drone che sorvolava la loro base e scattava foto indisturbato.

le foto scattate da Hezbollah della base USA di Al Tanf

Qualche giorno fa i curdi hanno rifiutato per l’ultima volta la proposta USA di cedere pacificamente parte dei loro territori ai turchi, in particolare Mabij e Tal Rifaat, riaffermando la loro alleanza con il governo siriano.

E domani sarà il giorno della verità dato che a Teheran Russia, Iran e Turchia si incontreranno e in quella occasione verrà comunicato ai turchi che se procederanno con la loro invasione troveranno l’aperta ostilità di Siria e curdi, Russia, Iran e forze alleate. Erdogan, che si sentiva protetto dalla luce verde della NATO.

“Erdgoan pensa di condurre una operazione speciale ma noi gli daremo una vera guerra” ha di recente affermato un siriano.

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