Il CDC USA sapeva delle miocarditi da Maggio 2021 ma non ha dato l’allarme “per non scatenare il panico”

Il CDC USA sapeva delle miocarditi da Maggio 2021 ma non ha dato l’allarme “per non scatenare il panico”

Non si fermano gli scandali relativi alla psicofollia covid19, man mano che vanno avanti le inchieste e i protagonisti di quella stagione sono costretti a fare dichiarazioni non più sui social network o a media compiacenti ma in modo ufficiale ai tribunali ai quali non posso mentire.

L’ultimo scandalo riguarda il CDC e delle e-mail rinvenute da Epoch Times che confermano che Centro per la Prevenzione delle Malattie USA già da Maggio 2021 era perfettamente al corrente del rischio di gravi miocarditi come effetti collaterali dei farmaci covid19 impunemente ed abusivamente chiamati “vaccini”. Quindi una delle massime strutture in materia di malattie infettive, e forse la più autorevole del mondo o, almeno, la più ascoltata, sapeva già 5 mesi dopo l’inizio delle somministrazioni che quei farmaci potevano causare gravi miocarditi e pericarditi ma non ha mai dato l’allarme – dice – “per non scatenare il panico”, mentendo quindi a miliardi di persone a cui assicurava che quelle sui problemi cardiaci fossero fake news.

In una e-mail del 25 Maggio 2021, Sara Elisabeth Oliver discute degli allarmi sulle miocarditi:

“Non ho ancora sentito piani per una MMWR [Morbidity and Mortality Weekly Report, il rapporto settimanale diffuso dal CDC in cui vengono segnalati eventuali problemi]. Semplicemente non ci sono ancora dati sufficienti per una MMWR in questo momento. Io prevedo che ci possa essere una MMWR quando avremo dati aggiuntivi e analisi formali ma non adesso.

I pro ed i contro di una HAN ufficiale [Health Alert Network, un avviso urgente di pubblica salute] sono ciò di cui stiamo discutendo ora. Penso che sia probabile ci sia una HAN dato che è il metodo principale di comunicazione del CDC ai medici e dipartimenti della Salute ma non le persone [del CDC] non vogliono nemmeno apparire allarmiste.

Non sto cercando di essere vaga di proposito – davvero non lo so. Se dovessi tirare ad indovinare, io penso che sia probabile che ci sia una HAN ma non posso esserne sicura per adesso. Ritengo che ci saranno decisioni più certe nelle prossime 24 ore quindi ti farò sapere.”

Dunque la Oliver non discute se vi sia lo spazio per avvertire la popolazione dei rischi di danni cardiaci legati ai farmaci covid19: lo dà ormai per scontato. Nel CDC si sta anche discutendo se inserire l’informazione nel rapporto settimanel (MMWR) o nel più serio ed importante network per le emergenze di pubblica sanità (HAN) che sono più incisive e trattano di problemi urgenti. Ma se dovesse dare una sua opinione, lei pensa che ci sarà una HAN, cioè un messaggio urgente, la cosa più grave.

Del resto noi sappiamo che il CDC aveva già pronta la HAN. Lo sappiamo perché il 21 Maggio 2021, in un’altra e-mail ottenuta da Epoch Times, Demetre Daskalakis – direttore della divisione della prevenzione dell’HIV/AIDS, scrive ad Henry Walke e John Brooks (anche loro del CDC) allegando la bozza di HAN che evidentemente il CDC aveva già preparato:

“Henry e John,

questa è la versione più recente della bozza dell’allarme di cui abbiamo discusso. Sarò lieto di parlarne. Abbiamo altre call con OR [Oregon] e CA [California] quindi spero che sia possibile avere presto altri aggiornamenti da quegli stati.”

Quindi il 21 Maggio 2021 il CDC ha già preparato la bozza dell’allarme miocarditi collegati ai farmaci covid19 ed il 25 discute solo in che forma deve diffonderlo, se annegarlo in una più mite MMWR o se inviare un allarme specifico e più serio attraverso una HAN. Il CDC non discute più se i problemi cardiaci siano davvero collegati ai farmaci o no, lo sa già. Discute solo di come diffondere l’avvertimento alla popolazione senza risultare “allarmista” e di avere più dati formali per giustificare questa misura.

Inutile dire che quell’allarme dal CDC non partirà mai e quel comunicato già preparato a Maggio 2021 non verrà mai diffuso.

E’ importante qui considerare le date. Il primo stato al mondo ad iniziare le somministrazioni fu Israele il 20 Dicembre 2020. Nelle settimane successive, a Gennaio, iniziarono tutti gli altri. Il 19 Marzo 2021, a soli 3 mesi dall’inizio della diffusione del farmaco in Israele, gli israeliani raggiungeranno il picco delle somministrazioni. Si sta già diffondendo l’allarme nel paese, le morti improvvise anche di giovani, i problemi cardiaci sperimentati da tantissime persone. Gli israeliani capiscono subito che c’è qualcosa che non va ed il picco di somministrazioni raggiunti il 19 Marzo non verrà mai più raggiunto tanto che ad Aprile il Ministero della Sanità israeliano è costretto a smentire ufficialmente che ci siano incrementi di problemi cardiaci prima, poi ammetterà invece che ci sono dichiarando che sono dovuti però allo stress (!) ed al mancato esercizio fisico legato ai lockdown (!!). Una bugia clamorosa che non convince nessuno tanto che gli israeliani, nonostante la coercizione dei lockdown, non torneranno mai più ad accettare il farmaco.

A solo 4 mesi dall’inizio della somministrazioni le strutture sanitarie sanno che c’è qualcosa che non va tanto che a fine Maggio, a soli 5 mesi dall’inizio di quelle che impunemente vengono chiamate “vaccinazioni” il CDC ha già pronto un documento che lancia l’allarme sui problemi cardiaci.

Allarme che non verrà mai diffuso mentre a centinaia di milioni di persone verrà diffusa la fake news che questi farmaci siano sicuri ed efficaci. Se non è un crimine contro l’umanità questo.

Quante persone sono morte perché quell’allarme non è stato lanciato?

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