La grande rapina: gli Occidentali portano armi e prelevano grano dall’Ucraina

La grande rapina: gli Occidentali portano armi e prelevano grano dall’Ucraina

Ci sono poche cose che spiegano il Capitalismo occidentale più di quanto faccia quello che stanno facendo i paesi della NATO in Ucraina. Dopo essersi suicidati approvando sanzioni assurde contro la Russia ed avere accelerato la crisi economica che li stava già travolgendo, ora i paesi NATO sono disperati perché si rendono conto che senza avere sparato contro di loro nemmeno un proiettile la nuova alleanza del Sud del Mondo guidata da Russia e Cina controlla tutta la filiera del cibo a livello globale e si sta organizzando per strangolarli senza muovere nemmeno un carro armato.

Mentre la Russia, da sola, tiene impegnata tutta la NATO in Europa, i suoi partner stanno organizzando il controllo completo della filiera del cibo per isolare gli occidentali. Dopo la Cina, che da sola detiene il 40% delle riserve mondiali di grano, e la Russia, è toccato all’India annunciare che sospenderà le esportazioni di grano per proteggere il proprio mercato interno. E, come sappiamo, le esportazioni ucraine sono bloccate dal mancato accesso dei pupazzi di Kiev ai porti del Mar Nero.

C’è voluto un po’ di tempo perché USA e Europa capissero cosa stava succedendo ma da qualche settimana la NATO ha capito che cosa si stava preparando ed ha cominciato ad inviare disperati appelli nascondendo come al solito le loro necessità dietro quelle dei “paesi africani”, perché non starebbe bene che si prepara una crisi alimentare gravissima in Occidente, bisogna dire che lo si fa per quei poveri selvaggi del Terzo Mondo.

Da settimane la NATO sta costringendo Zelensky, capo di stato di un paese in guerra, a cedere loro il grano come contropartita per le armi che inviano a Kiev, una mossa cinica e spietata se si considera le difficoltà che incontrano gli ucraini a causa delle guerra. Ma degli ucraini alla NATO non è mai importato nulla e quindi al loro pupazzo è stato ordinato di inviare più grano possibile all’Europa e fare silenzio. Nonostante i tentativi di Zelensky, però, le difficoltà logistiche impediscono grandi movimenti, soprattutto se si considera che molte linee ferroviarie sono ora bloccate per impedire l’afflusso di armi e, come detto, i porti sul Mar Nero sono chiusi.

Ma la voce del padrone si fa sempre più insistente. L’Europa è disperata perché una dopo l’altra le rotte per acquisire cibo si stanno chiudendo man mano che i paesi che lo producono chiudono o riducono le loro esportazioni per paura di essere saccheggiati. L’altro giorno il capo della Diplomazia UE, Borrell, se n’è uscito con una boutade che avrebbe dovuto causare l’ilarità dei presenti e invece ha il sapore della disperazione. Borrell, senza ridere, ha detto che “bisogna svuotare i depositi di grano dell’Ucraina per fare posto ai nuovi raccolti” che altrimenti non avrebbero spazio per essere stoccati. Certo, come no! noi camminiamo sulle acque! Josep Borrell vuole “aiutare”, diciamo così, l’Ucraina a gestire il suo massimo storico di produzione di grano… saccheggiandola.

La produzione di grano in Ucraina è da record

Parole come queste, così assurde da sembrare ridicole, tradiscono una disperazione incipiente, la consapevolezza che a breve per i paesi NATO la situazione sarà drammatica tanto da cercare di prendere in giro tutti con queste sciocchezze. Prima di lui, il camerata Minniti (uno che parla sempre per quello che definireste per il deep state e che quando apre bocca è per far capire agli altri cosa devono fare) aveva lanciato disperati appelli ad aprire “i corridoi immediati per il grano ucraino” per evitare rivolte del pane in Ucraina ma anche in Africa.

Visto? L’Europa è tranquilla. Bisogna esportare tutto il grano ucraino per evitare le rivolte del pane in Ucraina! Oh, e anche in Africa! 😏 Gag che nessun umorista può immaginare.

Ma dato che l’emergenza si avvicina e la disperazione regna sovrana, più esplicito ancora è stato il Segretario dell’ONU Guterres quando, qualche giorno fa, senza mezzi termini ha dichiarato che

E’ impossibile risolvere la crisi alimentare senza reintegrare nei mercati mondiali i prodotti ed i fertilizzanti di Russia, Bielorussia ed Ucraina

Traduzione: ci siamo accorti che questi prodotti ci servono e, come il petrolio ed il gas, dobbiamo acquisirli. Ma come farlo senza far capire che siamo disperati? Idea! Possiamo dire che la crisi si creerà da qualche altra parte e che noi vogliamo aiutare i popoli più sfortunati, mica noi! E, magari, sottrarre anche a loro queste risorse come stiamo facendo con l’Ucraina.

Ma a spegnere i sogni della NATO ci ha pensato oggi il Premier russo Medvedev:

E’ completamente assurdo: da una parte vengono imposte contro di noi sanzioni pazzesche e dall’altra chi lo fa ci chiede di fornire loro cibo. Non succederà, non siamo idioti. Il cibo per i cittadini russi è sacro.

Già. Sembra che il Capitalismo sia degenerato così tanto da non rendersi più nemmeno conto dell’assurdità di alcune richieste. E non c’è bisogno di temere per i paesi del Terzo Mondo perché Russia e Cina, e ora l’India, hanno già chiarito che si impegnano a fornire aiuti alimentari illimitati a qualunque paese che ne faccia richiesta e che non stia, ovviamente, aiutando la NATO ma in questo senso il pericolo non c’è perché tra Asia, Africa e Sud America i paesi schierati con la NATO sono pochissimi.

Quindi quando la NATO parla di crisi alimentare parla essenzialmente della propria crisi alimentare. Quando paventa rivolte sociali, teme le proprie, quelle dei propri cittadini tanto da voler saccheggiare un paese in guerra per procurarsi cibo.

A questo bisogna aggiungere la crisi per l’assenza dal mercato dei fertilizzanti forniti da Russia e Bielorussia, come ha correttamente ricordato Guterres e la generale dipendenza degli occidentali anche dalla tecnologia russa.

In un recente video girato in Florida, il deputato repubblicano Matt Goetz ha discusso proprio di questo con un agricoltore che gli ha spiegato quanto forte sia la dipendenza degli operatori statunitensi del settore verso la Russia.

In primis, i fertilizzanti, per i quali gli Stati Uniti “non hanno un piano B”. Ma c’è anche un’altra considerazione importante fatta dall’agricoltore:

Forse non è molto politicamente corretto dirlo ma noi agricoltori siamo davvero dipendenti dalla Russia, che piaccia o no. Anche per quello che riguarda la tecnologia.

La maggior parte dei satelliti GPS che usiamo sono russi. Hai mai sentito parlare del GLONASS? E’ russo. Non sono un fan di Putin, sono contro Putin ma quando abbiamo iniziato ad usare GLONASS invece che GPS, l’accuratezza dei dispositivi è di molto migliorata.

Cosa succederebbe se Putin decidesse di bloccare il segnale?

Già. Cosa?

L’Occidente ha sbagliato i calcoli su tutta la linea e ora è disperato dopo aver capito che è dipendente da quei pezzenti che voleva annientare in pochi giorni. Ed è nel panico.

Leave a Reply

Your email address will not be published.