Anche se le sciocchezze della psicosi covid19 hanno danneggiato la credibilità della ricerca scientifica e danneggiato la Sanità Pubblica per anni, ci sono ancora incredibili ricerche e conquiste che la Scienza può portare se viene messa in condizione di essere al servizio delle persone e non dei soldi.
Ricercatori di Yale hanno pubblicato uno studio nel quale spiegano che, dopo avere usato un sostituto del sangue in un suino morto da oltre un’ora, sono riusciti a riattivare il flusso sanguigno ed i meccanismi cellulari in molti organi critici per la vita, come cervello, cuore, fegato e reni.
I ricercatori spiegano che la procedura è riuscita ad ottenere la conservazione dei tessuti, ridurre la mortalità cellulare che interviene dopo l’arresto della circolazione sanguigna e ripristinare i processi molecolari e cellulari in molteplici organi vitali.
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Sebbene interessante per attività più semplici come la gestione del trapianto di organi questa scoperta, se confermata, pone anche importanti quesiti etici sulla morte e sulla sua effettiva condizione di stato permanente. Detto più chiaramente, se le attività cellulari e molecolari possono essere riavviate anche molte ore dopo la morte del soggetto non è impossibile immaginare la stessa condizione di morte possa essere reversibile entro certi limiti, riattivando quei processi – a partire dalla circolazione – che i ricercatori hanno osservato portare addirittura ad attività di riparazione cellulare.
Lo studio in oggetto è qui 👇🏽👇🏽
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