La Resistenza ha attaccato una pattuglia di soldati israeliani ferendone 4 e probabilmente uccidendone 2.
Non ci sarà nessuna pazienza per le violazioni del cessate-il-fuoco e la Resistenza è pronta, anche se preferirebbe di no, a ricominciare la guerra in qualsiasi momento.
Nel frattempo, in Cisgiordania iniziano gli scontri contro l’occupante. A Tubas la Resistenza, composta principalmente da giovani che si oppongono all’occupazione, ha attaccato con un ordigno esplosivo una pattuglia di israeliani a piedi, ferendoli anche gravemente.
A Gerusalemme invece spari contro un bus.
Se le canaglie israeliane pensano di avere stipulato un finto cessate-il-fuoco per riuscire finalmente a recuperare gli ostaggi che non riuscivano ad avere con la pressione militare per poi fare come se niente fosse, si sbagliano. La ripresa della guerra sarà distruttiva per Israele dove le statistiche indicano che oggi 1 cittadino su 4 vive prendendo anti-depressivi o farmaci per curare disturbi psicologici.
La Resistenza sta chiarendo che una eventuale ripresa del conflitto porterebbe una escalation dovunque, non solo a Gaza.
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