Quando l’Occidente grida alla fame nel mondo

Quando l’Occidente grida alla fame nel mondo

Non fatevi ingannare: quando l’Occidente parla della crisi alimentare in Africa o in altri posti, come conseguenza della guerra, quello che in realtà fa è preparare i suoi cittadini alla loro crisi alimentare.

Russia e Cina hanno già assicurato a tutti i paesi africani, ed anche al Sud-Est asiatico, che forniranno loro risorse alimentari illimitate prendendole dalle loro scorte. La Cina possiede per esempio il 40% delle scorte mondiali di grano e farina. A conferma di quanto è stato promesso, Russia e Libia hanno per esempio firmato due giorni fa un accordo “di prova” (“trial”) con il quale Mosca fornirà a Tripoli nei prossimi mesi 100mila tonnellate di farina. “Di prova” perché servirà a testare la capacità della Russia di fornire risorse alimentari ai paesi che lo chiederanno.

Non tutti i paesi aderiranno, qualcuno rimarrà nell’orbita occidentale ma per poco perché in Europa e Nord America si prepara una spaventosa crisi alimentare. Per fare un esempio pratico, già OGGI negli USA comincia a scarseggiare il latte artificiale per i neonati.

Il Capitalismo occidentale, che ha deindustrializzato i propri paesi per incrementare i profitti depredando i paesi più poveri, troverà la sua giustizia poetica quando questi paesi inizieranno a bloccare le esportazioni di cibo, sia per motivi geopolitici ma ovviamente anche perché loro stessi temono di rimanere senza in un momento in cui il Primo Mondo, come un vampiro, sta disperatamente andando dappertutto per saccheggiare quello che trova ed evitare crisi interne. Un esempio pratico è il blocco delle esportazioni di olio di palma dall’Indonesia, olio che come sapete viene usato per migliaia di prodotti alimentari e non.

L’Occidente lancia quindi allarmi per poter giustificare con la guerra quello che invece è il crollo del suo Capitalismo ed, in particolare, la sua incapacità ormai di produrre persino il cibo e quella che ormai sta emergendo come un battaglia totale del II e III Mondo contro l’uomo bianco ed i suoi appetiti vampireschi.

Questa è già un guerra mondiale. E’ la guerra di tutti i poveri del mondo contro i ricchi del I Mondo, la razza padrona, quella che chiama se stessa élite, guerra alla quale – in modo ridicolo e paradossale – in questo momento non stano partecipando i poveri dell’Occidente stesso.

Mentre al Russia tiene impegnata da sola tutta la NATO in Europa, l’alleanza russo-cinese ha l’obbiettivo di posizionare l’ultimo tassello: sostenere la vittoria di Lula in Brasile. Il Sud America, che tra l’altro gli Stati Uniti considerano di loro esclusiva proprietà, il loro giardino, è oggi pronto ad una svolta.

Il messaggio inviato da Russia e Cina ai paesi del II e III Mondo è stato recepito in pieno. Qualche giorno fa, per esempio, il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador (conosciuto da tutti come AMLO) ha lanciato una proposta a Bolivia, Argentina e Cile per la creazione di una alleanza sul litio. I quattro paesi, insieme, forniscono la maggioranza del litio a tutto il mondo ed il litio è fondamentale per la costruzione delle batterie elettriche che rappresentano la base della svolta energetica occidentale. Proprio per il controllo del litio, che Evo Morales aveva nazionalizzato, gli USA hanno tentato il famoso colpo di stato finito ignominiosamente con la cacciata dei golpisti. Ricorderete la famosa frase del neo-democratico und difensore-della-libertà-di-parola che su Twitter scrisse in quel caso

Facciamo colpi di stato dove ci pare. Fatevene una ragione.

Proponendo una alleanza sul litio, AMLO sa bene che sta sfidando l’Occidente che aveva dovuto progettare la svolta ecologica proprio perché non controllava più la stragrande maggioranza delle risorse fossili mondiali e ne era dipendente.

L’obbiettivo dell’allenza russo-cinese è ora quello di portare Lula a diventare presidente del Brasile e creare una integrazione tra i paesi anti-imperialisti in Sud America. Con leader popolari al governo in Messico, Argentina, Cile, Cuba, Venezuela, Ecuador, Nicaragua e poi Brasile e le garanzie militari ed economiche fornite da Russia e Cina, si inaugurerebbe una nuova era. Non dimenticate che era stato proprio Lula, dopo essere stato liberato in seguito alle false accuse contro di lui, a confermare che quando Barack Obama organizzò il colpo di stato contro di lui era sul punto di creare un mercato comune con Russia e Cina e anche una moneta comune.

Con Lula presidente in Brasile, tutti i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) sarebbero dalla stessa parte, pronti a lanciare una nuova allenza anti-occidentale fatta non solo di buone idee ma della volontà di creare un nuovo sistema economico e sociale globale.

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