La Russia sta aprendo la prima nuova rotta commerciale in più di 100 anni spostando l’asse del commercio mondiale

La Russia sta aprendo la prima nuova rotta commerciale in più di 100 anni spostando l’asse del commercio mondiale

Sono tempi duri per l’Impero. No, non è l’incipit del nuovo film di Guerre Stellari ma una considerazione sul fatto che l’Impero Occidentale perda i suoi pezzi uno dopo l’altro. Mentre la Russia tiene, da sola, impegnata tutta la NATO in Ucraina, non si fermano le rivoluzioni e gli accordi commerciali destinati a cambiare gli equilibri del mondo. Non è un caso che le due cose avvengano contemporaneamente perché il nuovo asse russo-cinese deve dimostrare, suo malgrado, di essere capace di difendere anche militarmente le nuove alleanze che sta proponendo ai circa 150 pesi che non si sono schierati con l’Impero.

Dopo aver inaugurato il rompighiaccio nucleare più grande e potente del mondo, la Progetto 22220 – Arktika, varato con la presenza di Putin in collegamento, la Russia ora possiede la flotta di rompighiaccio più potente ed avanzata al mondo e si prepara ad aprire la Rotta Marina Artica, la parte principale del cosiddetto Passaggio a Nord-Est.

La Rotta Marina Artica, è completamente coperta dai ghiacci per 10 mesi all’anno e il ghiaccio può essere spesso fino a 3 metri. I rompighiaccio della categoria Arktika hanno motori nucleari che generano una potenza di 75 mila cavalli e possono navigare a 22 nodi in media (41 km/h) nelle acque libere e alla velocità media di 3 nodi (5,6 km/h) se devono rompere ghiaccio spesso 2-3 metri.

La visualizzazione della differenza tra le due rotte

L’importanza commerciale di questa rotta è inestimabile. Costituirà la rotta commerciale più corta e veloce dall’Atlantico al Pacifico e consentirà all’Europa di trasferire più facilmente merci da e verso l’Asia, ovviamente penalizzando e mettendo in secondo piano tutto l’Atlantico e ovviamente gli USA. L’apertura di questo nuovo passaggio commerciale è fondamentale per il nuovo asse russo-cinese.

La Rotta Marina Artica consentirà all’Europa ed all’Asia di risparmiare il 35/40% del tempo, accorciando e quindi rendendo più conveniente il commercio tra i due continenti. Si passerebbe da circa 21.000km per una rotta atlantica usuale a circa 13.000km, cosa che consentirebbe di risparmiare molto carburante e ridurre l’inquinamento.

Inoltre, evitando l’area del Medio-Oriente ed altri teatri sensibili nei quali la pirateria è un pericolo reale, le navi potrebbero non essere assicurate risparmiando quindi gli ingenti costi pagati ai broker internazionali e questo consentirebbe di risparmiare denaro persino fattorizzando la necessità di usare navi speciali per solcare quella rotta ed i diritti di transito da pagare inevitabilmente alla Russia.

(.nel video precedente, il varo del Progetto 22220 – Arktika.)

Questo è il problema principale per gli USA, infatti, e cioè il controllo completo della Rotta Marina Artica che avrebbe la Russia perché ricade interamente nella Zona Economica Esclusiva di Mosca che non solo quindi è l’unica – grazie alla sua flotta – che potrebbe scortare le navi attraverso quella rotta ma potrebbe ovviamente imporre di pagare il transito, come fa Suez in Egitto, per esempio, o Panama. Gli USA hanno già annunciato che considerano la Rotta Marina Artica come acque internazionali, cioè vogliono il passaggio libero e gratuito attraverso quella rotta.

(.nel video, la vista dalla cabina dell’Arktika durante un viaggio tra i ghiacci.)

I russi hanno già risposto che la Rotta Marina Artica è un passaggio nazionale russo e che, se necessario, sono pronti a impedire con la forza il passaggio delle navi non autorizzate.

(.nel video, la navigazione dell’Arktika tra i ghiacci dell’Artico.)

La Rotta Marina Artica sarà la prima nuova rotta commerciale aperta in oltre 100 anni e cambierà gli equilibri del commercio mondiale avvicinando sempre di più Russia e Cina e spostando l’asse verso l’Asia, qualcosa che gli occidentali non posso accettare. In particolar modo gli USA che su questo promettono addirittura azioni militari.

L’Impero non sparirà senza mettere a ferro e fuoco il mondo intero ma poi, alla fine, perderà.

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