Boris Johnson si è precipitato in Ucraina per assicurarsi che la guerra continui dopo la visita dei “ferrovieri”

Boris Johnson si è precipitato in Ucraina per assicurarsi che la guerra continui dopo la visita dei “ferrovieri”

Non è un segreto per nessuno che i tre ferrovieri europei, Macron, Scholz e Draghi siano andati a Kiev a chiedere a Zelensky di prepararsi alla fine della guerra, riprendendo i negoziati con Mosca ed in particolare accettando alcune delle richieste più controverse. Non è forse un caso che nessuno li abbia aiutati ad un livello tale che i tre siano dovuti andare a Kiev in treno.

Ce lo conferma anche Yahoo, che nel suo report dice che “è probabile” che i tre siano andati a chiedere a Zelensky di “riprendere i negoziati con Putin”, nonostante le parole bellicose che poi hanno proferito subito dopo. Del resto Italia, Germana e Francia erano già state indicate da Newsweek come i tre paesi occidentali che più si stavano adoperando per la cessazione delle ostilità, dato che erano ormai esauste e le loro economie rovinate. Qualcuno non pensi che è semplice bontà.

Indirettamente però la spaccatura nella NATO è confermata dal fatto che Boris Jonhson si sia precipitato il giorno dopo a Kiev, in una visita “non prevista” che aveva lo scopo di assicurarsi che Zelensky non pensi ad arrendersi. Il primo ministro britannico è andato subito in Ucraina a ribadire che la guerra non poteva e non doveva fermarsi. Che la visita non fosse prevista ce lo conferma anche la Pravda ucraina e questo rende bene l’idea dell’importanza della situazione.

Nella NATO ormai l’Europa è ostaggio degli USA e del Regno Unito. Se gli USA sono in difficoltà, il Regno Unito è ormai in ginocchio a livello economico e presto la situazione interna sarà esplosiva. Johnson lo sa e sa che il Regno Unito non ha ormai più niente da perdere e la prospettiva di una guerra come minimo consentirebbe di calmare il fronte interno, giustificando tutte le difficoltà con la guerra e l’economia di guerra.

Ovviamente questo non basterebbe e tutta la NATO sa che ormai non ha più alcuna scelta dopo le scellerate scelte dei suoi leader. Come ci ha spiegato l’ex-generale NATO Wesley Clark, la NATO non può più esimersi dall’entrare in guerra e vincerla militarmente o sarà semplicemente storia passata. Lo capiscono bene Germania, Italia e Francia che stanno cercando di mettere il bastone tra le ruote alla NATO dall’interno prima che questo scenario si avveri.

E i messaggi che l’entrata in guerra della NATO sia ormai vicina proprio dal Regno Unito si sprecano. Oggi è stato il turno di uno del Capo di Stato maggiore britannico, sir Patrick Sanders, dichiarare che “presto i britannici dovranno tornare a combattere in Europa” e che bisogna approntare un esercito per “combattere insieme con i nostri alleati e sconfiggere la Russia in battaglia” in quella che lui stesso definisce una “potenziale” Terza Guerra Mondiale.

E’ quindi un momento pericolosissimo nel quale paesi ormai condannati economicamente come il Regno Unito e i paesi baltici, in molti dei quali l’inflazione è ormai stabilmente superiore al 20% e nei quali inizieranno presto delle rivolte interne, non vedono altra via per uscire dalla loro crisi che allargare il fronte della guerra. Solo una vittoria militare, che permetterà di soggiogare non solo la Russia ma anche tenere sotto il tallone quei 150 paesi che non si sono schierati con l’Occidente ad iniziare dalla Cina, può risollevare le sorti di paesi ormai economicamente spacciati che se le cose semplicemente si fermassero sarebbero condannati a decenni di ridimensionamento e povertà diffusa.

Italia, Germania e Francia non sembrano voler seguire la NATO nell’escalation che sta preparando per cui serve creare un incidente che le costringa ad entrare in guerra o – clamorosamente – rinnegare l’Alleanza. Questo incidente lo stanno preparando USA e Regno Unito usando la Polonia.

Da giorni i polacchi avvertono che potrebbero avviare operazioni militari in Ucraina e proprio ieri Stanislav Kozei, ex-capo della Divisione di Sicurezza Nazionale della Polonia ha rilanciato il mantra, la scusa che consentirà alla Polonia di entrare in guerra: “Se la Russia continuerà a colpire le regioni che confinano con la Polonia, quest’ultima dovrà prendere il comando delle difese aeree del nostro vicino”. Più esplicitamente altri ufficiali polacchi avevano spiegato che Varsavia “potrebbe iniziare ad abbattere i missili russi diretti nell’Ucraina occidentale”. Questo costringerebbe i russi ad abbattere le difese aeree polacche ed essendo la Polonia paese NATO, consentirebbe di invocare l’Articolo 5 e far entrare all’Alleanza in guerra contro la Russia.

Politico nel frattempo ci conferma che anche gli USA si stanno assicurando che la guerra non si fermi, preparandosi a raddoppiare le installazioni di missili a lungo raggio che sono già dispiegate in Ucraina, portandole da 4 a 8.

Gli Stati Uniti intanto tengono ostaggio tutta l’Europa confermando privatamente che le sanzioni alla Russia non verranno annullate nemmeno in caso di accordo di pace tra Kiev e Mosca, di fatto obbligando l’Europa a combattere dato che l’unico modo a quel punto di ripristinare una parvenza di normalità per le loro economie sarebbe vincere la guerra. Qualsiasi accordo di pace, non influendo sulle sanzioni, continuerebbe a distruggere le economie europee fino al punto di non ritorno.

L’errore di calcolo folle della NATO ha generato una guerra che ormai la NATO stessa non può più fermare perché ne uscirebbe distrutta e ridimensionata. Vedremo se, come dice Patrick Sanders, siamo ormai alla vigilia della Terza Guerra Mondiale e quanto i lavoratori saranno pronti ed impedire questo scenario.

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