Gli ospedali israeliani si rifiutano di tenere il gioco del governo sul covid19

Paesi occidentali sempre più in crisi economica ed in difficoltà sociale iniziano a rispolverare la psicofollia covid19 per tentare di rinverdire un controllo militare sulle società. Da settimane tutti i paesi occidentali hanno aumentato la retorica sul covid tentando con tutta evidenza di stimolare una reazione all’interno della società. Se questa reazione fosse sufficientemente grande, le misure illegali ed anti-democratiche usate durante il 2020 ed il 2021 potrebbero essere rilanciate.

Non sfugge a questa logica nemmeno Israele, uno dei paesi in cui sono state approvate misure tra le più dure ed illegali e, per questo, uno dei paesi che si è ribellato con più forza alla follia del covid19. Di recente il governo di Tel Aviv ha chiesto agli ospedali di ricominciare ad effettuare test a tappeto su tutti i loro pazienti a prescindere dall’attinenza del covid19 con le loro patologie e con i motivi che li aveva condotti in ospedale. E’ chiaro l’intento di far risalire i numeri del covid19 conducendo test selvaggi che possano giustificare l’aumento della tensione.

La richiesta del Governo israeliano è esplicita:

“Nell’ultimo mese abbiamo rilevato un incremento di casi di covid, sia nelle comunità che nelle strutture ospedaliere. Oggi la maggior parte delle morbilità è diagnosticata attraverso i test casalinghi o da diagnosi cliniche senza test di laboratorio, cosa che rende difficile valutare la diffusione della malattia in questo momento e questo genera chiaramente una sottostima.

Per poter valutare la diffusione della malattia – e per poter adeguare le politiche di contrasto – vi chiediamo nelle prossime 3 settimane, dal 3 Settembre 2023 al 24 Settembre 2023, di effettuare test PCR per il covid a tutti i pazienti ammessi negli ospedali, nei dipartimenti interni delle vostre istituzioni. Grazie per la cooperazione.”

Richiesta chiara: vogliamo creare una nuova falsa emergenza covid effettuando test a tappeto a tutti coloro che entrano in un ospedale. Ma il Forum dei Manager degli Ospedali Pubblici israeliani ha risposto picche al progetto:

“Abbiamo ricevuto la vostra lettera che richiede di eseguire i test PCR per il covid a tutti i pazienti ammessi negli ospedali, nei dipartimenti interni, per 3 settimane, a prescindere dalla causa dell’ospedalizzazione. Capiamo la necessità per il Sistema Sanitario di procedere alla caratterizzazione della malattia ed alla classificazione del virus.

La nostra opinione professionale è che effettuare i test a tutti i pazienti non fornirà informazioni interessanti. D’altro canto, queste attività imporrebbero su di noi un carico di lavoro eccessivo e non giustificato, specialmente per i laboratori che sono già molto occupati. In aggiunta, questo genererà spese considerevoli dovuti agli acquisti ed agli straordinari del personale e queste spese sarebbero difficili da sopportare.

Con tutto il rispetto, il numero di pazienti che arrivano negli ospedali a causa del covid è basso quindi sarebbe preferibile condurre questi test nelle comunità dove si trovano la maggior parte dei pazienti con sintomi respiratori. Questa analisi sarebbe più efficace se condotta in quel contesto.

Gli ospedali pubblici continueranno ad effettuare i test PCR secondo il loro giudizio clinico”

Non ammette repliche la risposta: gli ospedali pubblici israeliani si rifiutano di creare una nuova ondata di falsi report covid per generare una emergenza da usare a fini politici.

Leave a Reply

Your email address will not be published.