Un grande studio israeliano conferma: miocarditi e pericarditi non sono dovute al covid19. E quindi…

Un grande studio israeliano conferma: miocarditi e pericarditi non sono dovute al covid19. E quindi…

Sin da quando è apparso chiarissimo che il farmaco sperimentale impropriamente chiamato “vaccino” stava causando disordini cardiovascolari diffusi e gravi anche in segmenti della popolazione che non potevano essere soggetti a questo tipo di problemi, come i giovanissimi, la difesa scomposta è stata quella di cercare di attribuire i problemi cardiovascolari al covid19. Questo ovviamente dopo aver negato fino a quando è stato possibile.

In Israele, per esempio, sin da Marzo 2021 i dati erano devastanti e le istituzioni israeliane avevano tentato di mascherarli affermando che l’ondata di problemi cardiovascolari anche nei giovanissimi fosse da attribuire alla scarsa attività fisica dovuta ai lockdown ed all’ansia. Poi è diventato impossibile nascondere i dati e quindi ecco la storiella di copertura: era il covid19, e non i farmaci sperimentali, a causare i problemi cardiaci.

Non sorprende quindi che proprio da Israele arrivi una netta smentita sotto forma di studio. Anzi, di grande studio che coinvolge una parte rilevante della popolazione. Lo studio è stato condotto da Clalit Health Services, il più grande dei poli sanitari israeliani, che ha analizzato i dati di ben 196.992 persone che hanno avuto il covid19 tra Marzo 2020 e Gennaio 2021. Clalit ha potuto farlo perché gestisce lei stessa le cliniche ed i servizi sanitari coinvolti.

Le date sono importanti perché questi pazienti sono stati scelti tra Marzo 2020, quando sono partiti i primi lockdown, e Gennaio 2021 quando i farmaci impropriamente chiamati “vaccini” erano appena all’inizio. In Israele le somministrazioni sono infatti partite il 19 Dicembre 2020. Si tratta insomma di dati ripuliti dalla possibile incidenza dei farmaci e che quindi misurano l’effetto del covid19 sull’incidenza di miocarditi e pericarditi.

Il gruppo di controllo per questo studio ha incluso ben 590.976 pazienti con test covid19 negativo. Si tratta quindi di numeri elevatissimi, sia nel primo che nel secondo gruppo se si pensa che i trial clinici di Pfizer includevano tra le 30 e le 40mila persone.

Il risultato è chiarissimo:

Il recupero dall’infezione da covid19 non è stata associata né ad un aumento delle miocarditi né a quello delle pericarditi. Non abbiamo osservato un aumento dell’incidenza né delle pericarditi né delle miocarditi ni pazienti adulti che hanno recuperato dal covid19

Dato che è ormai di dominio pubblico che ci sia un aumento spaventoso, come confermano moltissimi studi e come non negano più nemmeno molte autorità, di pericarditi e miocarditi molto spesso anche gravi e fatali, e dallo studio israeliano condotto su un numero elevatissimo di pazienti che questi fenomeni non sono associati con il covid19, vogliamo tirare ad indovinare su chi sia il responsabile?

Lo studio israeliano è qui 👇🏽👇🏽

Si noti che lo studio fa tra l’altro riferimento ad un periodo nel quale si diffondevano il ceppo di Wuhan, Beta e Delta, di certo più virulente dell’attuale Omicron, quindi lo studio non ha tenuto conto di Omicron che è chiaramente più attenuato, ma dei ceppi più virulenti. Nonostante questo, il risultato è chiarissimo.

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