L’Occidente prepara la rimozione di Zelensky per l’annessione alla Polonia ma Arestovich spaventa tutti

L’Occidente prepara la rimozione di Zelensky per l’annessione alla Polonia ma Arestovich spaventa tutti

Nelle prossime settimane sentiremo sempre di più l’Occidente che mette in discussione Zelensky. Ha iniziato Biden ieri affermando che Zelensky non lo avrebbe ascoltato quando gli USA hanno cercato di metterlo in guardia da una invasione russa del paese, parole alle quali il presidente ucraino ha risposto rilanciando la palla nel campo avversario ed affermando che gli occidentali non avrebbero fornito sufficienti armi e con la necessaria prontezza. Lo scontro salirà di tono, i media occidentali inizieranno a mettere in risalto i problemi di Zelensky, si chiederanno come mai sia così ricco e così via. Partirà insomma una campagna che ha come scopo la rimozione del presidente ucraino – che magari verrà fatto fuori dai suoi se la campagna sarà abbastanza dura – per creare un vuoto di potere che consenta alla Polonia di entrare ufficialmente nel Nord e nell’Ovest del paese e di fatto annettere quello che rimane dell’Ucraina.

Il terreno è già stato preparato facendo promulgare all’Ucraina i decreti che consentono ai cittadini polacchi sostanzialmente di fare tutto: essere eletti, nominati alle cariche pubbliche e persino alla polizia polacca di pattugliare le strade dell’Ucraina. L’ex-presidente Yanukovych qualche settimana fa aveva già avvertito che l’organizzazione statale in Ucraina è quasi distrutta e che c’era il rischio reale che quello che rimaneva del paese avesse dovuto “fondersi con la Polonia”, cioè sarebbe stata annessa dalla Polonia.

Per portare avanti questo piano ovviamente le élite ucraine vanno azzerate. La Polonia non accetterà certo di condividere il potere ma vuole semplicemente annettere l’entità ucraina. Per contro, tutta l’élite ucraina on vuole certo diventare subordinata a quella polacca e c’è anche il problema delle milizie nazifasciste che, seguendo la loro ideologia ereditata dal Terzo Reich, vedono i polacchi come possibili soggetti al dominio nazifascista, non certo quelli che comandano. La presenza delle milizie nazifasciste, che hanno delle loro controparti anche in Polonia, è un grande problema per questo progetto.

Per fare un esempio pratico, la milizia nazifascista polacco-ucraina (quindi mista) Karpatska Sich ha registrato e diffuso un comunicato contro l’idea di tenere a Varsavia il “Kiev Pride” il 25 Giugno: “Questa è una provocazione della comunità LGBT. […] Vogliamo ringraziare lo stato polacco per il suo supporto nella guerra contro la Russia […] Sfortunatamente abbiamo ricevuto notizia che i pervertiti stiano organizzando il Sabba nella capitale della Polonia, Varsavia. [..] Queste persone hanno cercato dal 2014 di distruggere il nostro esercito e ora aiutano i russi. […] I nazionalisti polacchi e ucraini sono insieme al fronte in questa guerra e nella guerra a favore dei valori tradizionali.”

Il video con cui la milizia nazifascista polacco-ucraina si scaglia contro il Kiev Pride a Varsavia

L’attuale struttura di potere in Ucraina andrebbe quindi liquidata in modo che la Polonia possa prendere il controllo di quel che resta nel paese ma, a meno di un colpo di stato nazifascista in Polonia e quindi di una annessione polacca guidata dai nazifascisti, non accetteranno di cedere il controllo del paese nel quale per quasi 10 anni hanno agito indisturbati, hanno prosperato e sono diventati forti. La liquidazione dell’attuale struttura di potere in Ucraina potrebbe portare a risultati sorprendenti perché è quella, e nient’altro, che tiene in pugno la popolazione del paese e la costringe ad assumere una posizione anti-russa come ordinatole dall’Occidente. Senza questa componente forte, e cioè senza la struttura attuale di potere e le milizie nazifasciste al comando, i risultati potrebbero essere imprevedibili.

Ci pensa quindi Arestovych, che non si sa se sia ancora consigliere di Zelensky o sia un ex, a spaventare tutti minacciandoli qualora decidessero di azzerare la struttura di potere a Kiev.

“Tutti hanno visto come [quanto bene] combattiamo. Non succederà, ma supponiamo che Putin vinca la guerra e 500mila ucraini si alleassero con 1,5milioni di soldati russi e poi con la Bielorussia e poi questi avanzassero in Europa? Nessuno degli eserciti-giocattolo europei potrebbe contrastare una alleanza tra Russia e Ucraina. Servono quindi più armi”.

Ora la possibilità che la Russia voglia conquistare l’Europa non esiste, è solo nella fantasia di Arestovych che fa leva sulla fantasia dei politici occidentali ma il messaggio tra le righe è quello che interessa: se l’élite nazifascista ucraina venisse azzerata per consentire l’annessione alla Polonia, non è scontato che quelli che oggi sono dalla parte degli occidentali accettino di diventare polacchi. E non si parla del Donbass filo-russo, che è già schierato, ma di quelli che oggi stanno attivamente opponendosi alla Russia.

Arestovych insomma mette in guardia dal distruggere l’attuale struttura di potere di Kiev che è l’unica che impedisce a gran parte della popolazione in Ucraina di passare dalla parte dei russi.

E’ interessante anche il riferimento alla Bielorussia nella quale solo pochi giorni fa Lukashenko aveva annunciato la formazione di unità di difesa territoriale tra i cittadini. Due giorni fa il presidente bielorusso aveva confermato che la guerra presto si allargherà: “I bielorussi potrebbero dover presto combattere per l’Ucraina Occidentale in modo che non sia tagliata fuori dall’Occidente”, confermando inoltre che che Bielorussia e Russia si opporranno, anche militarmente, all’annessione dell’Ucraina da parte della Polonia.

Gli fa eco infatti Lavrov:

La Polonia dimostra di non avere imparato la lezione della Storia

Lavrov -Ministro degli Esteri della Russia

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