Stoltenberg certifica la dissoluzione della NATO. La Russia sta attaccando direttamente le strutture dell’Alleanza

Stoltenberg certifica la dissoluzione della NATO. La Russia sta attaccando direttamente le strutture dell’Alleanza

La guerra con l’Ucraina è finita da mesi, forse da un anno, da quando è stato chiaro a tutti che le super-armi occidentali non avrebbero fatto nessuna differenza e che la Russia, insieme con la Cina e decine di altri partner, erano bene organizzate per resistere alle sanzioni. Mosca ha usato Bakhmut per stanare l’esercito di Kiev e costringerlo a combattere in campo aperto, lontano dalle grandi città, dove la sua superiorità lo avrebbe devastato. La NATO ha chiesto a Kiev di buttare nel tritacarne di Bakhmut centinaia di migliaia di uomini, decimando il suo esercito.

I russi hanno usato e stanno usando il tempo guadagnato per costruire e fortificare il Donbass preparandosi ormai a quello che tutti sanno che accadrà: l’ingresso diretto della NATO nella guerra. L’Alleanza non può farne più a meno ma già tempo fa molti commentatori autorevoli, tra cui l’ex-generale McGragor, avevano già anticipato quello che sarebbe successo e cioè che se gli USA fossero stati tanto disperati da preparare un confronto diretto tra Russia e NATO l’Alleanza sarebbe andata in pezzi perché molti paesi non avrebbero accettato di entrare in guerra contro Mosca.

Non è un caso che a volerla disperatamente siano i paesi più in crisi economica, come gli USA ed il Regno Unito. Questi paesi senza la guerra sprofonderebbero in un buco nero economico senza precedenti. Ormai non si possono sottrarre ma come aveva anticipato McGregor, la NATO è andata in pezzi. Un altro generale USA, Wesley Clark, aveva anticipato che se la NATO non fosse stata in grado di entrare in guerra contro la Russia l’Alleanza si sarebbe sciolta.

Il Segretario Generale della NATO, Stoltenberg, ha ormai ufficializzato la pre-dissoluzione dell’Alleanza quando ha suggerito che i singoli paesi della NATO possono stringere accordi bi-laterali di mutuo soccorso militare che renderebbero, di fatto, la situazione simile a quella del famigerato Articolo 5 che obbliga i paesi NATO a soccorrere uno qualsiasi dei suoi componenti in caso di guerra. Quello però che Stoltenberg in realtà vuole dire è che la NATO sa di non riuscire a trascinare i suoi componenti in guerra senza spaccare l’Alleanza, cioè senza che alcuni si rifiutino. Non c’è accordo nemmeno per portare l’Ucraina velocemente nella NATO, cosa che obbligherebbe poi i paesi ad andare in suo soccorso militarmente. Insomma, la NATO per come la conosciamo non esiste più e se qualcuno vuole muovere guerra alla Russia si dovrà organizzare da sola, o in gruppo magari, ma parliamo di pochi paesi rispetto al complesso dell’Alleanza. La NATO per come è esistita negli ultimi 70 anni non esiste più, è stata spaccata.

Ci sono paesi che non attendono altro che entrare in guerra, come la Polonia, ma che non vogliono farlo da soli. Non avrebbero nessuna speranza. Da mesi si sta cercando di costruire un casus belli per portare in guerra Varsavia e poi invocare il famoso Articolo 5 se la Russia non fosse scoraggiata da questa possibilità e attaccasse l’esercito polacco. Ma portare in guerra la Polonia non è semplice come era sembrato e, soprattutto, non si sa quali ripercussioni potrebbe avere sul paese. Di recente un sondaggio della TV polacca ha mostrato quale sia la realtà:

Se il 49% dei polacchi desidera inviare aiuti umanitari all’Ucraina, l’invio di armi pesanti è gradito solo al 16% della popolazione mentre l’ok a singoli cittadini polacchi a partecipare al conflitto è supportato solo dal 3,4% dei cittadini. Impietosa poi la percentuale di chi crede che Varsavia dovrebbe inviare il suo esercito in Ucraina: esattamente lo ZERO%. In questa situazione, come in molti paesi dell’ex-blocco sovietico, in caso di guerra non sarebbe possibile essere certi di cosa succederebbe internamente. Il pericolo è che la guerra possa destabilizzare il paese e far emergere supporto per Mosca che oggi rimane latente. Lo stesso dicasi per i paesi baltici.

Nel frattempo la Russia ha rotto gli indugi e sta attaccando direttamente le strutture dell’Alleanza. Dopo l’attacco al bunker sotterraneo di qualche settimana fa, un episodio in quel momento, Mosca sta ora ingaggiando direttamente la NATO in Ucraina, considerato che l’esercito di Kiev è ormai fuori gioco. Per la NATO è un disastro perché espone al pubblico tutte le debolezze delle sue presunte wunderwaffen, seppellendo per sempre il suo potere di deterrenza. Per questo la NATO ha cercato fino alla fine di non fornire armi pesanti e, quando lo ha fatto, ha chiesto a Kiev di non usarle al fronte. Il pericolo era quello di essere militarmente ridicolizzati dalla Russia e dare un colpo finale alla presunta superiorità della NATO.

Hanno destato scalpore le immagini delle ultime, miracolose batterie anti-aere Patriot distrutte dall’ultimo attacco di Mosca contro Kiev.

In questo video drammatico per la NATO e per la sua deterrenza, in due minuti e mezzo si vedono circa 150 milioni di dollari di munizioni (oltre 30 missili) sparate all’impazzata per cercare di intercettare il missile russo. Gli operatori, che fossero ucraini o più probabilmente uomini NATO, hanno iniziato a lanciare missili per tutto il cielo nella speranza di abbattere un missile ipersonico Kinzhal russo. Alla fine il missile distrugge l’unita Patriot, che da sola – missili esclusi – valeva più di un miliardo di dollari.

Un video drammatico per la NATO e per l’Ucraina che espone la verità sulla qualità delle armi occidentali dato che le unità Patriot sono in teoria considerate (e vendute) come i migliori sistemi anti-aerei disponibili.

Tanto cattiva è l’immagine che si vede che il servizio segreto ucraino SBU è andato a cercare l’autore del video che lo hai poi pubblicato su Internet, esponendo la verità. L’autore è in realtà un’autrice, una donna ucraina che ha realizzato il video da causa sua e che è stata costretta a pubblicare un disperato messaggio di scuse.

“Vorrei scusarmi con l’Ucraina e con i cittadini ucraini. Sono dispiaciuta. Non ragionavo. Ero davvero spaventata e ho pubblicato il video. Ero a casa con i miei figli e non sapevo nemmeno cosa stesse succedendo.” dice la donna nel video pubblicato dopo la visita del Servizio Segreto ucraino.

Contemporaneamente molte videocamere che trasmettevano in tempo reale le immagini da Kiev sono state spente perché non trasmettano più le immagini devastanti delle super-armi occidentali distrutte con facilità da Mosca.

La NATO è ormai ad un bivio. La sua deterrenza è ormai compromessa e non può esimersi dall’entrare in guerra ma, se lo farà, sarà comunque la sua fine. In questi momenti disperati le persone fanno di solito cose disperate e la NATO non sarà da meno.

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