Europa nel panico teme rivolte e rivoluzioni, la Norvegia non cede sul gas e petrolio e gli USA riducono le esportazioni

Europa nel panico teme rivolte e rivoluzioni, la Norvegia non cede sul gas e petrolio e gli USA riducono le esportazioni

Qualche giorno fa il governo svizzero si è unito a quello tedesco affermando di non sapere se potrà controllare questo autunno le rivolte che si svilupperanno nel paese a causa dell’aumento dei costi e la necessità di razionare l’energia. Qualche giorno prima il Primo Ministro belga aveva dichiarato che “bisogna dire la verità alle persone: ci attendono 5 o 10 inverni molto difficili”, spazzando via la narrativa delle difficoltà temporanee. Il ministro tedesco Babeck è stato del resto chiaro: “Ci stiamo avvicinando a rincari durante l’Inverno al confronto dei quali le attuali discussioni sembreranno irrisorie”.

Europe Could Face 10 ‘Difficult’ Winters, Belgium Prime Minister Warns – Bloomberg
The next “5 to 10 winters will be difficult,” Belgian Prime Minister Alexander De Croo warned on Monday as energy prices in Europe soared to new records.
t.co

Di oggi la notizia del Times che il Regno Unito inizierà a ritirare presto il supporto economico all’Ucraina visto lo stato catastrofico delle finanze britanniche. Il Regno Unito non può più permettersi di sostenere Kiev. il distributore di energia elettrica britannico Ofgem ha annunciato rincari dell’80%. Il tutto mentre la Norvegia, da mesi sotto pressione, si è rifiutata di firmare contratti di lungo periodo con la UE ad un prezzo inferiore a quello di mercato. L’Unione voleva costringere i norvegesi a svendere, per decenni, il loro gas e petrolio con un prezzo ben al di sotto di quello attuale di mercato che sta battendo tutti i record. I norvegesi si sono rifiutati, lasciando gli europei ai loro problemi.

Norway refuses to cut gas price for Europe
Oslo will not force its firms to sell energy under fixed-price contracts, the petroleum ministry says © Getty Images / Anna Tanukevic / EyeEm…
t.co

Europei che nel frattempo stanno per assaggiare la medicina degli USA che, come al solito, stanno per abbandonare al loro destino i loro amici. Diversi media statunitensi hanno infatti riportato che l’Amministrazione Biden, nella persona del Segretario all’Energia, stiano cercando di costringere le aziende USA a “ridurre drasticamente le esportazioni verso l’Europa di prodotti energetici”, cioè gas e petrolio, e questo alla luce anche del drammatico calo delle riserve strategiche USA ai minimi da 35 anni. Quindi l’Europa sta per dimenticare l’aiuto yankee, che avevano promesso di sostituire il gas russo mentre l’Europa vi rinunciava. Tutto dimenticato. Ognuno per sé e Dio per tutti nonostante l’Europa stia strapagando gas e petrolio USA.

Ormai nelle capitali europee si parla apertamente di rivoluzioni e di dismembramento della UE. Molti paesi hanno ormai difficoltà persino a condurre le attività di base di paesi indipendenti. Il Premier Slovacco ha per esempio dovuto chiedere a Polonia e Repubblica Ceca di iniziare a pattugliare i cieli del suo paese visto che la Slovacchia cederà all’Ucraina tutti (tutti!) i suoi caccia e non sarà più in grado di controllare i propri cieli.

Ma il premier ceco è stato ancora più esplicito convocando una riunione di emergenza della UE per discutere dei problemi energetici ed in particolare gas e petrolio. Il premier ceco Petr Fiala non modera le parole e le autorità ceche avevano dichiarato solo il giorno prima:

“Il rapido incremento dei prezzi dell’energia nell’Unione Europea minaccia l’esistenza della Comunità e minaccia, in particolare, il sistema politico formato in Repubblica Ceca. Se la situazione peggiorasse per i consumatori nazionali il Ministero della Giustizia prevede la possibilità del ripetersi nella Repubblica di eventi rivoluzionari simili a quelli che nel 1989 hanno portato alla rimozione del Partito Comunista dal potere in Cecoslovacchia”

E poi “Se la crisi nel settore energetico non fosse risolta il sistema politico nazionale sarebbe a rischio. Se la soluzione non fosse trovata a livello europeo anche l’intera esistenza sarebbe a rischio”. Non solo non potrebbero essere più chiari: la situazione sta ormai per sfociare in rivoluzioni e la stessa esistenza della UE potrebbe essere a rischio.

Del resto, non è il primo ad affermarlo. Solo qualche giorno fa il Ministro degli Esteri polacco aveva dichiarato che servono riforme che consentano agli stati membri della UE di abbandonare l’Euro e ripristinare le proprie valute nazionali

Zbigniew Rau: Rosyjska agresja na Ukrainę stała się dla Europy momentem przebudzenia – rp.pl
Wolność i równość narodów to jedyna obrona przed zagrożeniem imperializmu – pisze minister spraw zagranicznych.
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E’ ormai un tutti contro tutti e, dopo il suicidio dell’Europa che si è fatta infognare dagli USA nella loro guerra contro la Russia, ognuno sta pensando per sé. Non fa eccezione l’Aja, la città olandese che ha chiesto al governo olandese e alla UE di essere esentata dalle sanzioni contro la Russia visto e considerato il suo importante ruolo.

Dutch city of The Hague seeks exemption from EU sanctions against Russia | Reuters
The Dutch city of The Hague on Thursday said it would ask for a temporary exemption of EU sanctions against Russia, as it struggles to find a replacement for its contract with Russian gas supplier Gazprom in time.
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L’Europa sta affondando e non ha alcun modo per salvarsi se non precipitando in una crisi politica ed economica ancora peggiore.

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