La NATO si frega le mani: la Polonia vuole intervenire anche senza l’Alleanza. La Wagner proteggerà Kalingrad

La NATO si frega le mani: la Polonia vuole intervenire anche senza l’Alleanza. La Wagner proteggerà Kalingrad

La NATO ha ormai convinto la Polonia ad intervenire nella guerra in Ucraina. Con lei, interverranno i paesi baltici che ormai sono comunque sul lastrico e sull’orlo di grandi cambiamenti politici. Prima che questi cambiamenti avvengano, è necessario sostituire l’Ucraina ormai arrivata agli ultimi giorni.

Da mesi la Polonia prepara il suo ingresso nella guerra. A Varsavia sono stati promessi i territori dell’Ucraina occidentale e l’attuale governo è ansioso di poter incassare questo dividendo tanto da avere confermato alla NATO che entrerà nei territori di Kiev, di fatto così partecipando alla guerra, anche senza l’aiuto dell’Alleanza Atlantica, qualcosa che ha il sapore del miele a Bruxelles. Alla NATO non sembra vero di avere trovato altri paesi che hanno il desiderio di fare la fine dell’Ucraina senza che la NATO debba essere per forza coinvolta ma le ultime analisi indicano che Varsavia non vuole assolutamente che la Russia arrivi ai suoi confini ed è quindi pronta ad entrare in guerra anche da sola.

I governo polacco attende l’esito della controffensiva ucraina ma è ovvio che questa è già fallita e nelle ultime settimane invece che guadagnare terreno ne sta perdendo. La prospettiva che i russi arrivino a Kiev e Lepoli è concreta e le attività di preparazione della Polonia stanno aumentando. Non è un caso che alla Compagnia Militare Privata Wagner sia stato chiesto di spostarsi in Bielorussia ed in particolare di prepararsi al confronto con l’esercito polacco. Che, dalla sua parte, è in ritardo perché voleva già avere più di 300mila effettivi pronti ma non ne ha più di 180mila.

Quello che Varsavia non si aspettava era il ruolo della Wagner. Da settimane si è ipotizzato che la compagnia militare fosse stata spostata in Bielorussia non tanto per addestrare i soldati bielorussi quanto perché il suo compito sarà quello di mettere in sicurezza il Corridoio di Suwalki, il passaggio che attraversa la Lituania per raggiungere Kaliningrad. Il primo a parlarne è stato Andrei Kartapolov, Presidente del Comitato di Difesa della Duma russa, che lo ha dichiarato espressamente sul canale TV pubblico Russia 1 a metà Luglio:

“E’ chiaro che la Wagner è andata in Bielorussia per addestrare le Forze Armate bielorusse ma non penso che sia lì solo per quello. Anzi, io non penso che sia il motivo principale. C’è questa cosa che si chiama Corridoio di Suwalki, tu lo conosci molto bene. Se dovesse capitare qualcosa abbiamo grande bisogno del Corridoio di Suwalki. Non è importante che in teoria la Wagner abbia consegnato tutte le armi pesanti. Hanno consegnato alcune cose e ne ottengono altre. […] Io faccio riferimento principalmente al fatto che il gruppo di attacco può occupare questo piccolo corridoio in pochissime ore.”

A Varsavia non ignorano l’importanza del Corridoio di Suwalki ma pensavano che a difenderlo ci fossero i soldati bielorussi e non la Wagner che ha dimostrato in Ucraina di poter resistere e vincere contro i migliori soldati della NATO e combattendo contro le migliori armi della NATO.

I preparativi di ingresso in Ucraina, che prevedono la partecipazione anche degli altri paesi baltici ed in particolare di Lituania e Lettonia, oltre che l’Estonia, sono ormai definiti ma sono stati rovinati da questa mossa dei russi. Non a caso oggi proprio il Ministro dell’Interno polacco Mariusz Kaminski minaccia un isolamento totale della Bielorussia:

“La Polonia è pronta a rispondere alle provocazioni e agli incidenti che possono essere causati dalla presenza della Compagnia Militare Wagner vicino al confine Polonia-Bielorussia. Siamo in contatto costante con gli amici di Lituania e Lettonia perché anche loro sono oggetto di queste provocazioni. E io non posso escludere che se decidessimo che è la risposta migliore, non si possa procedere all’isolamento completo della Bielorussia”

La guerra contro la Russia non è affatto un tema popolare in Polonia e a confermarlo c’è la difficoltà con cui procede l’arruolamento nell’esercito di Varsavia che doveva, prima dell’Estate, essere stato completato ma è ancora a poco più della metà.

Anche Putin era stato molto esplicito qualche giorno fa, minacciando apertamente la Polonia di sottrarle alcuni territori, storicamente russi, qualora avesse preso la decisione di entrare in guerra contro la Russia:

“In relazione ai leader polacchi, loro probabilmente sperano di riuscire a formare una coalizione sotto l’ombrello della NATO per intervenire direttamente nel conflitto in Ucraina e guadagnare il più possibile, ‘riguadagnare’, per come la vedono loro, i loro territori storici cioè l’Ucraina occidentale attuale. E’ anche abbastanza noto che vedano nello stesso modo anche alcuni territori bielorussi. In relazione alle politiche del governo ucraino, è un problema loro. Se loro [gli ucraini] vogliono cedere o vendere qualcosa per pagare i loro padroni, come i traditori fanno di solito, è un problema loro. Non interferiremo.

Tuttavia la Bielorussia è parte dello Stato Unitario e lanciare una aggressione contro la Bielorussia significa lanciare una aggressione contro la Federazione Russa. Risponderemo con tutti i mezzi a nostra disposizione. Le autorità polacche, che nutrono aspirazioni revansciste, nascono la verità ai loro cittadini. La verità è che la carne da cannone ucraina non è più sufficiente per l’Occidente e quindi loro stanno progettando l’uso di nuovi materiali di consumo – i polacchi, i lituani e altri per i quali non hanno alcun interesse. Dico una sola cosa: è un gioco molto pericoloso e gli autori di questi piani dovrebbero riflettere attentamente sulle conseguenze.”

Qualche giorno dopo Lukashenko ha affermato che l’idea di annettere l’Ucraina occidentale alla Polonia, che molti dicono essere oggetto di serrate trattative tra Varsavia e Kiev, sarebbe “inaccettabile” e che la Bielorussia sarebbe intervenuta per aiutare gli ucraini se questi avessero chiesto il suo intervento, confermando che l’ingresso della Polonia anche nella sola Ucraina occidentale avrebbe significato l’estensione della guerra. E, contrariamente a quello che pensano i polacchi, non è detto che la NATO difenda Varsavia dato che non è stata attaccata o invasa ma procederebbe lei ad attaccare o invadere.

Anche se l’interesse principale della Polonia sarebbe quello di occupare l’Ucraina occidentale c’è un motivo per il quale la Russia e la Bielorussia sono abbastanza certe che qualcosa verrà tentato sul territorio di Minsk ed è che la NATO sta tentando da mesi di aprire un secondo fronte contro la Russia. Ha chiesto alla Georgia di farlo ma Tbilisi si è sempre rifiutata. Ora sarebbe la Polonia a tentare l’apertura di un secondo fronte insieme ai paesi baltici mentre sempre Varsavia andrebbe ad occupare la parte dell’Ucraina per della quale sta trattando da mesi la cessione da parte di Kiev.

Questo piano funzionerà? Molto probabilmente no ma la prospettiva di trovarsi davanti la PMC Wagner potrebbe ulteriormente frenare l’entusiasmo di Varsavia.

Quello che è certo è che l’Ucraina è ormai agli sgoccioli. Tra rivolte e sconfitte Kiev non tiene più e le super-armi occidentali non stanno influendo nel conflitto. Secondo il noto giornalista investigativo Sy Hersh in Agosto la Russia inizierà la sua di controffensiva, avanzando verso l’Ovest. I segnali di questa avanzata sono già chiaramente visibili così come è visibile l’incapacità dell’Ucraina di contenerla ma da Agosto, secondo Hersh, sarà una vera e propria controffensiva. E non si sa esattamente dove potrebbe finire.

La Polonia dal canto suo ha iniziato ad evidenziare il ruolo della Wagner ed ha iniziato a spostare le truppe verso Est, verso il confine bielorusso. Il primo ministro Morawiecki ha dichiarato oggi che 100 componenti della Wagner si stanno dirigendo verso la Polonia e che alcuni dei suoi componenti potrebbero entrare nel paese come finti rifugiati.

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