Nessuna pietà: la NATO chiede all’Ucraina 200mila uomini per una nuova offensiva invernale

E’ ormai realtà acclarata che l’Ucraina non sia in grado di procedere più ad alcuna offensiva e che possa ora solo difendere il poco che ancora riesce, usando la vita dei propri soldati come merce di poco prezzo. A Bakhmut gli ucraini stanno soffrendo perdite enormi per non cedere l’area strategica per la difesa di Kiev ma i russi hanno già sfondato e stanno per prendere la città e i villaggi circostanti mentre i soldati di Kiev muoiono come mosche.

Ma la NATO non ha nessuna pietà e ha chiesto a Zelensky di reperire 200mila uomini per una nuova offensiva verso Berdyansk/Melitipol. La scorsa settimana il Pentagono ha simulato il contrattacco per il quale è necessario trasferire almeno 200mila uomini nella zone di Zaporozhye e unire le riserve dell’area a quelle del Dniepr.

Il Pentagono ha già comunicato a Zelensky l’esito della campagna, se avrà successo: il 35-40% di decessi, cioè 80mila morti. Questo se la campagna avrà successo, immaginate se non funzionerà. La NATO non si preoccupa di cose come queste, tutti gli ucraini non sono altro che carne da macello.

Ma dove potrebbe mai trovare ormai l’Ucraina 200mila uomini da destinare ad una nuova offensiva se ormai non riesce più a mobilitare nemmeno più nuovi soldati? Una intera generazione di ucraini è stata già cancellata e l’età media dell’esercito ucraino è ormai arrivata a 50 anni.

Le persone vengono letteralmente rapite per strada perché, dicono i reclutatori, consegnare i precetti a casa è inutile: nessuno apre più la porta. Nel video che vedete di seguito i reclutatori fermano le persone letteralmente per strada. Una blogger di Chernivtsi mostra come le persone vengano fermate anche nei negozi per essere trasferite nell’esercito.

Ma la NATO ha bisogno di carne da macello e progetta azioni che, se andassero bene, porterebbero ad 80mila morti.

Leave a Reply

Your email address will not be published.