Donald Trump, Sy Hersh e le banche: gli Stati Uniti sull’orlo della guerra civile

Donald Trump, Sy Hersh e le banche: gli Stati Uniti sull’orlo della guerra civile

Con il dilagare della crisi economica e strutturale, iniziata già prima della follia psicotica del covid19 ma che quelle misure hanno aggravato ed accentuato, gli Stati Uniti sono precipitati sempre di più verso quella che a breve potrebbe diventare una vera e propria guerra civile. La tempesta perfetta, quella in cui tutti i possibili problemi ritardati e trascinati per anni diventano tutti non più gestibili, sembra ormai all’orizzonte e come le nuvole si è manifestata prima lentamente ed inesorabilmente.

Negli ultimi giorni invece tutto sta accelerando, seguito di pari passo dal ritmo con cui la NATO sta marciando verso la guerra. Da settimane il crollo dell’attendibilità dell’establishment che ha gestito il covid19, sia a causa delle smentite che arrivano dalle evidenze scientifiche sia per quello che riguarda il vasto sistema di censura ed influencing dei media che si sta rivelando in tutta la sua gravità, sta scuotendo la fiducia delle persone nelle istituzioni. Una vasta rete di complicità tra media, amministrazioni pubbliche e social media sta rivelando come ci si possa mettere d’accordo per celare ai cittadini verità anche evidenti e normali con astrusi fini politici. Questo ha già scosso enormemente la fiducia nell’imparzialità di governi ed istituzioni.

Ad aggravare questa situazione è arrivata la crisi delle banche che ha reso più evidente e sta accelerando gli effetti della crisi finanziaria legata al covid19 ed alle ripercussioni della guerra politica, economica e anche materiale contro Russia e Cina. Dopo il fallimento di Silicon Valley Bank si registra anche quello di First Republic Bank nella quale 11 banche hanno dovuto iniettare 30 miliardi mentre la banca centrale in pochi giorni doveva garantire quasi 300 miliardi di dollari di finanziamenti ad altri istituti di fatto tornando alla crisi finanziaria del 2008. Subito dopo le parole della presidentessa della FED, Janet Yellen, che ha dichiarato che durante le prossime crisi verranno salvate, garantendo i depositi non garantiti e cioè quelli superiori ai 250mila dollari, solo le banche il cui fallimento avrebbe “effetto sistemico”. Di fatto questo sta svuotando le piccole banche, come è stato denunciato alla stessa Yellen:

Senatore: “I depositi di ogni banca dell’Oklahoma saranno garantiti, a prescindere dalla loro grandezza? Le banche riceveranno il trattamento di SVB o di Signature ? [cioè verranno salvate]”
Yellen: “Le banche riceveranno quel trattamento solo se la maggioranza del Consiglio FIDC, la supermaggioranza del Consiglio FED in contatto con il Presidente determinerà che l’assenza di protezione dei depositi non assicurati creerebbe un rischio di sistema e conseguenze economiche e finanziare significative.”
Senatore: “Bene. E qual è il vostro piano per impedire che i grandi depositi si spostino dalle banche regionali verso le grandi banche? Abbiamo notato la fusione delle banche delle ultime decadi. Sono preoccupato che questa politica acceleri questo processo. Sta già succedendo. Sta succedendo ora”
Yellen: “Sta succedendo perché i correntisti sono preoccupati che altre banche possano fallire.”
Senatore: “No, sta succedendo perché state dicendo ai correntisti che se sposteranno i loro soldi in altre banche, saranno garantiti dal fallimento.”

Lo svuotamento delle piccole e medie banche le sta facendo crollare. I titolari di depositi superiori 250mila dollari stanno ovviamente trasferendo tutti i loro depositi nelle banche più grandi, garantite dal fallimento e quindi dalla perdita dei loro soldi ma così facendo svuotano e creano crisi di liquidità nelle banche medie e piccole che sono state, anche durante la crisi del 2008, le meglio gestite e più sicure. La crisi di liquidità sostanzialmente le farà fallire e una analisi del Washington Post ha determinato che ci sono almeno 186 banche nella stessa situazione della SVB. Un oceano di banche troppo grande da salvare.

Alla crisi finanziaria si aggiunge la gravissima crisi causata dalla guerra in Ucraina che la NATO ha causato. Ieri Sy Hersh, autore dello scoop sul sabotaggio del Nord Stream, ha rincarato la dose affermando: “So molto di più di quello che ho detto sul sabotaggio degli USA al gasdotto Nord Stream ma non posso rivelare queste informazioni per proteggere le mie fonti.”. Appare chiaro che c’è una frangia nei militari e nell’intelligence che sta rivelando tutto a Hersh per fermare la marcia della NATO verso il confronto, la guerra diretta con la Russia e, forse, anche contro la Cina. Una guerra che ormai è necessaria non solo dal fatto che i due paesi stiano lavorando per cambiare gli assetti del mondo ma anche – ormai – dalla gravissima crisi economica e finanziaria che sta colpendo l’Occidente, dalla quale la NATO non sa come uscire e che richiederà una guerra, la più grande possibile, per azzerare tutto e azzerare soprattutto i debiti occidentali. Sembra evidente che molti tra i militari non siano assolutamente d’accordo a scatenare una Guerra Mondiale per salvare la borghesia occidentale da se stessa, così come non lo erano quando l’Amministrazione Bush aveva deciso di attaccare l’Iran. Allora i militari impedirono l’attacco e sicuramente una vasta parte di loro sta cercando di impedire la guerra anche oggi, informando Hersh.

A questo si aggiunge la crisi politica scatenata da Donald Trump. Anche in questo caso è evidente che qualcuno lo abbia avvertito in anticipo del fatto che la Procura di New York voglia arrestarlo, non si sa bene con quali accuse e perché, ed è quindi evidente che Trump abbia ricevuto l’informazione dall’interno e probabilmente sappia che nelle amministrazioni USA ci sono molti che gli sarebbero fedeli. Trump ha invitato a manifestazioni di massa per impedire il suo arresto, manifestazioni che sicuramente scuoterebbero il cuore repubblicano degli USA ma anche una serie di persone non allineate e magari anche Democratiche che sono state toccate insieme dalla crisi economica, da quella sociale e che vedono gli Stati Uniti marciare verso la guerra contro la Russia. Non a caso Trump si è schierato, storicamente ma anche nelle ultime settimane, duramente contro la guerra. La verità è che arrestare oggi Trump con il dichiarato obbiettivo di non farlo partecipare alle elezioni del 2024 significa sostanzialmente spingerlo ad una larghissima vittoria in quelle stesse elezioni.

L’establishment statunitense ha perso il controllo della società, schiacciata da crisi e contraddizioni. Ha cercato di riguadagnarlo con le assurde misure anti-democratiche e folli del covid19 provocando solo una reazione maggiore e maggiore sfiducia. La società statunitense marcia ora spedita verso una guerra civile che viene riassunta bene dal Prof. Wolff: “Stanno semplicemente cercando di salvare il Capitalismo da se stesso”.

“Le banche stanno provando alle persone che non si può fare affidamento su di loro per una cosa così importante come il denaro, che fa girare il mondo. La vera domanda durante questa settimana è stata ‘ma quante altre banche stanno nascondendo la stessa situazione che non può più essere nascosta dalle banche nella Silicon Valley che sono state liquidate?’. C’è panico, ansia. Quante altre attività ed aziende falliranno? Quanti banchieri stanno scappando verso le uscite? Persone isteriche sono al lavoro negli uffici del governo per salvare il Capitalismo da se stesso. Non dovevamo avere nessuna inflazione, ci dicevano che era tutto sotto controllo, ora ci dicono che continueranno ad alzare i tassi di interesse, cosa che abbiamo fatto molto velocemente negli ultimi mesi, ma l’inflazione continua a correre di più e nessuno sa come fermarla. Intanto stiamo perdendo la guerra in Ucraina. La realtà viene fuori quando i nostri leader parlano in modo vago e casuale dei pro e dei contro di una guerra nucleare. E le persone nelle strade dicono fra di loro ‘sta crollando tutto'”.

Sta davvero crollando tutto e tutto insieme. Siamo in un momento pericolosissimo e, per gli USA, alle porte della guerra civile.

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