Il mondo occidentale crolla e gli Stati Uniti devono entrare in guerra per salvarlo. Ma lo faranno senza pezzi di NATO

Il mondo occidentale crolla e gli Stati Uniti devono entrare in guerra per salvarlo. Ma lo faranno senza pezzi di NATO

Qualche giorno fa abbiamo scritto che la Russia si prepara ad una guerra mondiale riattivando l’organizzazione e le strutture che aveva usato per vincere la Seconda Guerra Mondiale, avendo evidentemente capito che l’Occidente non è in grado di accettare un ridimensionamento complessivo del suo ruolo di dominus del Mondo e che non vuole negoziare nessun ordine globale diverso da quello che lo vede proprietario del globo. Per molti mesi quella che ormai è diventata una coalizione globale composta da 150 paesi ha atteso che l’Occidente si rendesse conto di non poter vincere questa guerra, che non è quella in Ucraina ma la sfida globale lanciatale da circa 150 paesi e di cui la guerra in Ucraina è solo la materializzazione più visivamente riconoscibile. Invece l’Occidente e soprattutto la borghesia occidentale ha deciso di andare allo scontro militare. Quello cattivo e totale.

Gli Stati Uniti hanno deciso di entrare in guerra. Per loro, soprattutto, è una necessità imprescindibile come ci aveva ricordato il Generale Wesley Clark: la NATO o entra in guerra o si scioglie. Washington DC ha definitivamente scoperto le carte. Prima la NATO continuava a ripetere che sarebbe entrata in guerra se la Russia avesse superato una certa soglia, in particolare quella dell’uso di armi nucleari, che Mosca non ha nessuna intenzione di usare, come sanno bene in USA. Ora però la musica è cambiata e l’ex direttore CIA ed ex-comandante sia dell’Esercito USA che della NATO, David Patraeus ha dichiarato:

Gli Stati Uniti e gli altri paesi potrebbero rispondere [alle azioni della Russia] in un modo o nell’altro ma come coalizione internazionale, non come NATO

David Patraeus, ex-comandante USA e NATO

Il refrain quindi è cambiato e gli Stati Uniti ora annunciano che interverranno nella guerra in Ucraina in ogni caso, a prescindere dall’ipotesi fantasiosa dell’uso di armi nucleari da parte della Russia. Ma, e qui sta una importante novità, la guerra sarà gestita direttamente dagli Stati Uniti e non dalla NATO, con una misteriosa “coalizione internazionale”. Che a questo punto non sarebbe la NATO. La musica è cambiata, come aveva previsto un altro ex-generale USA, MacGregor, quando aveva affermato che la NATO si sarebbe frammentata se gli Stati Uniti avessero cercato di andare in guerra con la Russia perché molti paesi NATO non l’avrebbero seguita. E infatti, come confermato da Patraeus, ora gli USA si sono arresi al fatto che non potranno portare con sé in guerra contro la Russia, e anche la Cina, tutta la NATO.

Ma che gli Stati Uniti debbano entrare in guerra è semplicemente inevitabile. E il trasferimento di truppe è iniziato. Poco meno di 5.000 uomini sono stati trasferiti in Romania per condurre esercitazioni di guerra simulando un intervento in Ucraina a soli 1.000km dall’Ucraina vera e propria. Non si tratta di uomini a caso, è la 101esima divisione paracadutisti “Screaming Eagles” e l’ultima volta che era stata trasferita in Europa è stato durante la Seconda Guerra Mondiale, cioè non metteva piede nel Vecchio Continente da circa 80 anni. Non appena arrivata la divisione si è dichiarata “pronta a combattere”.

Si tratta del primo segnale che inizia la costruzione della forza che dovrebbe entrare in Ucraina e combattere attivamente contro i russi e la Romania è importante perché le regioni della Transcarpazia (che ha già dichiarato ai russi di voler fare parte della Federazione Russa e storicamente si estende a parte della Romania) e Odessa (che da sempre è filo-russa) sono due dei prossimi obbiettivi russi, con la regione di Odessa che probabilmente terrà a breve anche lei un referendum per l’adesione alla Federazione Russa.

Ma non c’è solo la presenza della 101esima aviotrasportata a indicare che gli Stati Uniti si stanno muovendo verso la guerra diretta contro la Russia e non solo la Russia. La borghesia statunitense si è messa in testa di poter combattere insieme contro Russia e Cina contemporaneamente anche perché sa che le due si aiuterebbero in caso di guerra diretta contro gli USA.

Un primo commento arriva dal Capo di Stato Maggiore della Marina USA, l’Ammiraglio Mike Gilday, che afferma che gli USA devono essere pronti a combattere una guerra per Taiwan non nel 2027, come si riteneva fino ad ora, ma potenzialmente entro la fine dell’anno, quest’anno, il 2022 o al massimo il 2023. Gli USA provocheranno una guerra con la Cina nei prossimi mesi, non nei prossimi anni.

Questo commento è stato rilasciato pochi giorni fa, il 19 Ottobre 2022.

A spiegarci che gli USA non possono più non entrare in guerra è anche il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale Mike Miley:

“Questa guerra non è più solo una guerra per gli interessi dell’Ucraina. E’ nell’interesse globale per proteggere, come ha detto il Segretario, l’ordine internazionale basato sulle regole. E questo è il nostroo obbiettivo […] e cioè difendere l’ordine internazionale basato sulle regole che è stato creato circa 80 anni fa al termine della Seconda Guerra Mondiale.”

Quello che molti fanno finta di non vedere e che Miley ci dice chiaramente è che questa non è una battaglia per l’Ucraina. La sconfitta occidentale in Ucraina distruggerebbe il mondo dominato dall’Occidente una volta per tutte e per questo la battaglia non è combattuta solo dalla Russia ma da altri 150 paesi, il 90% della popolazione mondiale, per liberarsi dal giogo occidentale. E sempre per questa ragione l’Occidente non può esimersi dall’entrare in guerra, come dice Miley, per difendere il loro dominio, il mondo basato sulle “regole”.

Notate che Miley, come tanti altri, non parla di “leggi internazionali” ma di “ordine basato sulle regole”. Non è la stessa cosa. Le leggi internazionali sono appunto leggi davanti a cui tutti sono uguali. Le “regole” che difendono gli Occidentali non sono leggi ma decisioni che prende qualcuno (gli occidentali appunto) che gli altri devono seguire. Non c’è bisogno che siano leggi perché cambiano a seconda degli interessi del momento e non devono essere giustificate. Non si è tutti uguali davanti alle “regole” come lo si è davanti alle leggi.

Non c’è modo più chiaro per dire che l’Occidente deve entrare in guerra per difendere i propri privilegi e poter continuare ad imporre “regole” a tutti gli altri.

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